Dal mondo degli animali e della cattività vengono rappresentate diverse forme di comunicazione che sono una riflessione sulla libertà come prima esigenza di ogni vivente.
Scrive Charles-Henri Favrod “alcuni si sforzano di proporre un nuovo punto di vista e lavorano esclusivamente nella natura. E’ vero che essa è rappresentata dai parchi nazionali dove il pericolo di belve feroci è sotto controllo. Ci sono poi i serragli e i giardini zoologici. E’ là che opera soprattutto Massimiliano Camellini, con modestia. Le sue immagini non sono spettacolari. Si tratta piuttosto della constatazione della cattività e dell’umiliazione che essa implica…… e il fotografo, complice, lo testimonia. A questo scopo, porta avanti un lavoro morale sullo sradicamento e la schiavitù. Dietro le sbarre o il loro equivalente invisibile, i fossati invalicabili, gli animali sono sotto lo sguardo permanente degli uomini quando non oggetto delle loro molestie …… Trovo che il messaggio di Massimiliano Camellini sia chiaro. Rivela alla perfezione che gli animali sono là per il nostro piacere, non certo per il loro. E non sembrerebbe sensibile all’argomentazione del direttore dello zoo che ritiene che i suoi ospiti gli debbano essere grati per averli sottratti alla legge della giungla. Massimiliano Camellini insegna al contrario la libertà ….”