Il progetto rivela la trasformazione culturale e sociale di luoghi precedentemente dedicati al lavoro, all’abitazione, al commercio, al tempo libero, in “case di Dio”.
Piccoli magazzini, supermercati, capannoni industriali, condomini, laboratori, fattorie, sono stati forzati a cessare la loro attività, anche per via della globalizzazione, o per il cambiamento di paradigmi economici e/o sociali. Le comunità religiose stanno ristrutturando in molti casi questi edifici, trasformandoli in luoghi di preghiera … così come la comunità dei lavoratori e dei commercianti scompare, alcune comunità invisibili (spesso composte di emigranti) hanno dato a questi spazi una nuova luce, una nuova prospettiva; tutte le confessioni religiose sono toccate dalla ricerca, come l’Induismo, il Cattolicesimo, le Chiese Evangeliche e Pentacostali, i Battisti, l’Islam, il Sikhismo, Taoismo, Buddismo, e molte altre.
Il progetto fotografico dà una rappresentazione di tutte le religioni esistenti sul pianeta al fine di realizzare auspicabilmente una ricerca antropologica attraverso le immagini sull’evoluzione, di spazi ed oggetti in luoghi di adorazione.
La proposta è creare un significativo corpus fotografico presentato attraverso coppie di immagini, per ogni edificio; ogni coppia di immagini consiste, come un’installazione, in un’immagine sul fondo, che mostra l’aspetto esterno (e spesso il passato) della struttura, ed una seconda, davanti alla prima, che rivela l’interno dove “un nastro e una preghiera” hanno donato a questi luoghi una nuova “vita”.
L’oscurità che circonda il tutto evoca a sua volta iconograficamente e fisicamente adorazione e preghiera, come la luce simbolicamente è rivelazione di Dio.