“Qui lo spazio, appena accennato, è quello di una palestra, il duello è proprio quello tra due schermidori di fioretto, senza volto, senza età né sesso …… quindi maschere, oggetti – le figure mascherate e abbigliate nella tuta come metafisici manichini – gesti stilizzati nelle impaginazioni attente; se di teatro si trattasse sarebbe molto orientale, Kabuki o danza balinese a dispiegare un testo non mimetico, non naturalistico, ma simbolico …. così come vengono evitate le azioni dinamiche perché l’altro ambito schivato accuratamente dall’ autore è quello della foto sportiva …. in queste immagini l’azione è in posa, è in una pausa provocata dallo sguardo tutto puntato sulla forma, sulla condensazione del qui ed ora che ne inaugura la durata, nel nostro vedere ….”
(Paolo Barbaro, 2005)